1. |
Passo avanti
03:51
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Pietra grigia, fulmine
Luce accesa, nuvole
Un passo avanti, lacrime
Vento in faccia e grandine
Chiudere gli occhi per vedere fino a dove speri
Prendere fiato e macinare metri e marciapiedi
Tremare per il freddo e avere ossa e cuore nudi
Lasciare spazio al tuo respiro, perdere e scommettere
Che ogni parola detta è stata solo l’esigenza
Di fare un passo avanti e ammettere la debolezza
Fingere di star bene solo per la sicurezza
Di non restare in equilibrio fermo ad oscillare
Un passo avanti, polvere
Bruciore agli occhi, riderne
Frasi insensate, briciole
Ali spezzate e polline
Chiudere gli occhi per vedere fino a dove speri
Prendere fiato e macinare metri e marciapiedi
Tremare per il freddo e avere ossa e cuore nudi
Lasciare spazio al tuo sorriso, piangere e soccombere
E ogni parola detta è stata solo per vendetta
Quel fare un passo avanti e ammettere la mia sconfitta
Fingere di star bene solo per la tua certezza
Di non restare in equilibrio fermo ad oscillare
Chiudere gli occhi per vedere fino a dove speri
Prendere fiato e macinare metri e marciapiedi
Tremare per il freddo e avere ossa e cuore nudi
Lasciare spazio al tuo respiro, perdere e scommettere
Che ogni parola detta è stata solo l’esigenza
Di fare un passo avanti e ammettere la debolezza
Fingere di star bene solo per la sicurezza
Di non restare in equilibrio fermo ad oscillare
Fammi restare in equilibrio fermo ad oscillare
No, non lasciarmi in equilibrio fermo ad oscillare
Sono da solo in equilibrio fermo ad oscillare
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2. |
Basilico e miele
04:32
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Terrò scoperto questo cuore all'asfalto
Cederò a ogni tentazione di grattarti via
Perdonerò ogni istante imperfetto
Lascerò che mi scivoli via dalla pelle
Smetto qui di credere alle coincidenze
Fanno sì che non si pensi alle esperienze no
E mi è bastato un imperfetto sbagliato
Sotto questo cielo nordico imparerò ad apprezzare basilico e miele
Sotto questo cielo nordico abbandonerò vecchie stanze
Ritorno da me
Sotto questo cielo nordico imparerò ad allineare pensieri e parole
Sotto questo cielo nordico abbandonerò vecchie stanze
Riparto dall’origine
Manterrò fermo il mio sguardo nel tempo
Cicatrizzerò mente, fiato e nostalgia
Ricorderò ogni passo che ho scelto
Lo difenderò prima di andare giù anche stavolta
Smetto qui di credere alle coincidenze
Fanno sì che non si pensi alle esperienze no
E mi è bastato un imperfetto sbagliato
E oltrepasso questo mare che c'è
E oltrepasso questo mare freddo come lame
E oltrepasso questo mare per me
E oltrepasso questo mare aperto come un amen
Sotto questo cielo nordico imparerò ad apprezzare basilico e miele
Sotto questo cielo nordico abbandonerò vecchie stanze
Ritorno da me
Sotto questo cielo nordico imparerò ad allineare pensieri e parole
Sotto questo cielo nordico abbandonerò vecchie stanze
Riparto dall’origine
Terrò scoperto questo cuore all'asfalto
Resto e mi converto a basilico e miele
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3. |
Spezzalance
04:30
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Spezzerò una lancia a mio favore
Che’ da questa vita corta mi son preso terra e mare
Scalerò montagne col sudore
A vivermi ogni passo come se potessi andare
Spezzerò una lancia a mio favore
Che’ sotto questo cielo enorme faccio passi da formica
Racconterò le strade
A vivermi ogni passo come se potessi andare
Lontano, mi sono visto oltre quel tempo che aspettavo
Lontano, ho stretto denti a pugni chiusi nella mano
Lontano, corro e sento il vento come schiaffi sulla faccia
Lontano, si, nuoto mari già nuotati e volo cieli già volati ma vivo e spezzo questa lancia
Spezzerò una lancia a mio favore
Che sbattendo contro un muro ho imparato a scavalcare
Correrò chilometri e parole
A vivermi ogni passo come se potessi andare
Spezzerò una lancia a mio favore
Che pur di non sentirmi al buio ho mirato dritto al sole
Ci lascerò alle spalle
A vivermi ogni passo come se potessi andare
Lontano, mi sono visto oltre quel tempo che aspettavo
Lontano, ho stretto denti a pugni chiusi nella mano
Lontano, corro e sento il vento come schiaffi sulla faccia
Lontano, si, nuoto mari già nuotati e volo cieli già volati ma vivo e spezzo questa lancia
Lontano, mi sono spinto oltre quell’ombra che ho pestato
Lontano, puntato gli occhi oltre quell’erba che invidiavo
Lontano, corro e sento il vento come schiaffi sulla faccia
Lontano, si, nuoto mari già nuotati e volo cieli già volati ma vivo e spezzo questa lancia
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4. |
Nuvole buone
04:11
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Ho già capito che non ci sarà più una seconda stagione
Di questa serie che ho abbandonato e ricordato tra queste nuvole buone
Ho già capito che non mi avrai più li tra le tue mani sudate
Sfogliando strapperò l’ultima pagina e scopro nuvole buone
Scrivimi solo se hai cose da dirmi
Scordami se nei suoi occhi mi cerchi
Adesso faccio almeno due respiri
Esprimo un solo desiderio e mi apro a nuvole buone
Ho già lottato senza aiuto e con quei tuoi occhi e sensi di colpa
Torno a dipingere l’ultima tavola e mi ispiro a nuvole buone
Ho già lottato con queste dita e perso a volerti far male
Chiudendo esplorerò preludi inediti sotto altre nuvole buone
Scrivimi solo se hai cose da dirmi
Scordami se nei suoi occhi mi cerchi
Adesso faccio almeno due respiri
Esprimo un solo desiderio e mi apro a nuvole buone
Adesso dammi almeno due motivi
Per non snodare questo laccio e aprirmi a nuvole buone
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5. |
Domani parto
03:46
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Quanti giorni passeranno ancora
Prima che finisca quest’estate a Roma
Quanti taxi dovrei richiamare
Per chiedere soltanto se quella notte fosse vera
Quanti libri rileggeremo ancora
Quando tutto sembra aver trovato voce
Quanti scorci fotograferemo ora
Se a conti fatti adesso rimangono solo lenzuola
E non avrei pensato a mille iniziative
Non avrei cercato di ricadere in piedi
Non avrei guardato il sole risalire
Chiudendo braccia e cuore
Aspetto che mi dia di più
Ma stretti in questa giacca giuriamo di tornare
A quello che eravamo senza più farci male
Piazza di Pietra resta il posto di una notte
E adesso fatti dire “tanto domani parto”
Quanti mesi passeranno ancora
Prima che ritorni in questa città vuota
Quanti aerei dovrò far volare
Per chiederti soltanto se hai perso mai speranza e testa
Quanti ombrelli ci scorderemo ancora
Quando il tempo ha deciso di remarci contro
Quanti specchi dovremo riparare
Se per spogliarci adesso abbiamo smesso di parlare
E non avrei pensato a mille iniziative
Non avrei cercato di ricadere in piedi
Non avrei guardato il sole risalire
Chiudendo braccia e cuore
Aspetto che mi dia di più
Ma stretti in questa giacca giuriamo di tornare
A quello che eravamo senza più farci male
Piazza di Pietra resta il posto di una notte
E adesso fatti dire “tanto domani parto”
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6. |
Il 24 sera (che ridere)
03:44
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Terribili ste nuvole nel cielo piangono
Sputando ogni parola contro ostili abbracci e ancora
Spengono speranze spigolose perse dentro
Coppe di gelato mai finite e chiamano
Per chiudere, per chiedere
Finali di ricordi sparsi tornano
Rivendicando vuoti di memoria a corto di ore
Neanche in un minuto zitti infrangono
Ogni regola pensata nell’ultima scena
E feriscono, per chiudere
Aspettati sorprese dietro l’angolo
A parlarti cento volte di discorsi spenti
E rivelati per quello che conoscono
Altrimenti poi ti mettono in castigo un’ora
A pregare e confessare, ah che ridere
Parlagli di quella volta che hai pensato di restare
A chiedermi di odiarti neanche fosse il giorno di Natale
E spezzami le braccia se abbracciandoti ti faccio male
Occhi chiusi cuore aperto mani forti e un temporale
Compragli una felpa rossa come quella che ho tenuto
A ricordarmi di ogni litigata chiusa dopo un bacio
E chiamami per dirmi quante volte ti ho lasciato indietro
Tutte quelle stelle in cielo quanto ci hanno fatto male
Che ridere
Miracolati e santi random lanciano
Giudizi su chi ha fatto o meno colazione
Canticchiano indignati suoni estranei mentre
Ripetono a memoria una poesia per colpa
E finiscono di chiedere
Aspettati sorprese dietro l’angolo
A parlarti cento volte di discorsi spenti
E rivelati per quello che conoscono
Altrimenti poi ti mettono in castigo un’ora
A pregare e confessare, ah che ridere
Parlagli di quella volta che hai pensato di restare
A chiedermi di odiarti neanche fosse il giorno di Natale
E spezzami le braccia se abbracciandoti ti faccio male
Occhi chiusi cuore aperto mani forti e un temporale
Compragli una felpa rossa come quella che ho tenuto
A ricordarmi di ogni litigata chiusa dopo un bacio
E chiamami per dirmi quante volte ti ho lasciato indietro
Tutte quelle stelle in cielo quanto ci hanno fatto male
Che ridere
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7. |
Parallelamente
03:06
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Parallelamente a mille sveglie e porte aperte ho spesso
Reso permanente la mia voglia di abbracciare il letto
Rompo a giorni alterni patti sacri fatti con me stesso
Rido per paura di mostrare l’avversione al tocco
Parallelamente a queste notti spese a darmi addosso
Ho perso ogni ricordo di risate e baci dietro il collo
Lascio stare tutti i passi falsi sparsi in un discorso
Neanche voglio farmi un altro giro stretto nel tuo polso
Ora che sarà? Che cambierò strada
La difficoltà di mostrare la schiena
Non rinuncerò al tuo respiro
Fosse l’ultima frase che scrivo
Parallelamente al mio bisogno di cambiare faccia
Ho reso indipendente e mantenuto questo orgoglio intatto
Credo a quelle tre quattro cazzate tristi che mi hai detto
Prendo schiaffi in faccia neanche fossi stato io lo stronzo
Ora che sarà? Che cambierò strada
La difficoltà di mostrare la schiena
Non rinuncerò al tuo respiro
Fosse l’ultima frase che scrivo
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8. |
Granchio
03:55
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Guardami, non ti deludere
Vorrei soltanto dirti come stai
Siediti, non voglio chiudere
Niente però dimmi dove sei
Lasciami pensare a stupide
Consapevolezze, candide amarezze
Picchiami di sguardi gelidi
Mille insicurezze, giovani fragilità
E se vorrai restare
Posso tentare, tremare
Piango rugiada e sale
Ma qui più niente fa male
Amore scordati di tutti questi noi
Fammi andare labbra, mani e poi
Stringimi, non mi difendere
Dovrei parlare e non lo faccio mai
Lasciami pensare a stupide
Consapevolezze, candide amarezze
Picchiami di sguardi gelidi
Mille insicurezze, giovani fragilità
E se vorrai restare
Posso tentare, tremare
Piango rugiada e sale
Ma qui più niente fa male
Come la distanza
Come questa stanza vuota
Come se scappassi
Come se volassi ancora solo in cerca di te
Amore siediti, non voglio chiudere
Niente però dimmi dove sei
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9. |
Quello che conviene
03:46
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Quello che conviene sembrerebbe essere
Prendere di petto ogni situazione e
Torno indietro fino al giorno, maledetto me
Scelgo a caso il tuo ritorno, correre e precipitare
Leggo in faccia ogni espressione, logica ironia
Butto l’ultimo maglione, t’ho cacciato via
Ridi poco, parli troppo, non me n’ero neanche accorto
Ora basta, cambio scarpa, che ci sono ricascato
Quello che conviene sembrerebbe essere
Ridere per ridere, non ridere con te
Torna indietro, gira in tondo, non guardare me
Resta almeno un altro giorno, faccio meglio a peggiorare
Ora canto una canzone, stupida poesia
Lascio all’immaginazione, sono nostalgia
Faccio poco, penso troppo, non me n’ero neanche accorto
Ora basta, cambio faccia, che mi sono già tradito
Leggo in faccia ogni espressione, logica ironia
Butto l’ultimo maglione, t’ho cacciato via
Ridi poco, parli troppo, non me n’ero neanche accorto
Ora basta, cambio scarpa, che ci sono ricascato
Che ci sono ricascato, ci sono ricascato
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10. |
Briciole di luglio
04:33
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Quella voglia agitata di scoprire il tuo corpo
Lascia spazio alla noia, al calore di un pasto
Sguardo fisso e incantato, ho capito che in te
Ho cercato qualcosa che di certo non hai
Tu mi prendi la mano, occhi lucidi e
Forse sono sbagliato, forse non ho capito
Ed avere la voglia di lasciare il tuo mondo
Fammi uscire, ti prego, non tenermi con te
Incrociare il tuo sguardo, fare finta di niente
Dirti non c’è problema, che va bene cosi
Realizzare che in fondo ho mentito a me stesso
Ho bloccato quel briciolo di ricordo di te
E’ passata un’ estate, ho forzato il mio fare
Ho accettato l’errore, ho cambiato canzone
Ho aspettato il momento, ogni tuo gesto lento
Ho voltato le spalle per tornare da te
Cambio strada spaesato, riconoscermi a stento
Quanto tempo sprecato, ricomincio da capo
E di nuovo la voglia di scoprire il tuo corpo
Ma capisco che adesso il mio treno l’ho perso
E ogni giorno è passato, ogni mese è fuggito,
Ogni sguardo è frainteso, ogni gesto scontato
E ripenso tremante fissi nella mia mente
Ai tuoi occhi bagnati, dove sono finiti?
Incrociare il tuo sguardo, fare finta di niente
Dirti non c’è problema, che va bene cosi
Realizzare che in fondo ho mentito a me stesso
Ho bloccato quel briciolo di ricordo di te
E’ passata un’ estate, ho forzato il mio fare
Ho accettato l’errore, ho cambiato canzone
Ho aspettato il momento, ogni tuo gesto lento
Ho voltato le spalle per tornare da te
Ora resta la voglia che sia tutto finito
Guardo e spesso ti voglio, nonostante il ricordo
Stringo solo un oggetto, due parole, l’inchiostro
Lascio mi basti questo, briciole del mio luglio
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Jacopo Sanna Milan, Italy
Nasco e cresco a Roma. Canto da subito, facendo della musica la mia prima strada confortevole e confortante. Studio canto e pianoforte, esibendomi in diverse formazioni. Nel 2013 partecipo a The Voice of Italy prima di trasferirmi a Copenhagen. Passando da Lussemburgo arrivo ad Amsterdam, suonando nei club della capitale e dando forma a Metri e marciapiedi, il mio primo album da cantautore. ... more
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